Affidarsi non è chiudere gli occhi
per buttarsi nel buio di una voragine.
Affidarsi è avvertire che tutto contribuisce alla nostra evoluzione
anche il dolore più fitto; lo sbaglio più inconcepibile, la paura più mostruosa,
il peccato più nefando o la ferita più tagliente,
fanno parte del nostro viaggio verso la terra della libertà!
Ciò che conta è andare oltre…
non fermarsi alla stazione dell’ennesima caduta.
Se così fosse, se ad ogni inciampo dovessimo barricarci, murarci, punirci,
torturarci o bloccarci, ben presto diventeremmo fragili come carta velina
e impenetrabili come casseforti super blindate.
Quando smettiamo di affidarci al fluire della vita, vogliamo avere certezze ad ogni costo,
fare previsioni, trovare sicurezze in oroscopi, maghi, o guru dell’ultima moda.
Ed è così che diventiamo incapaci di ascoltare la parte più autentica di noi,
la voce della coscienza profonda, arrivando a diventare i peggiori nemici di noi stessi.
La diffidenza è diversa dalla prudenza.
Diffidare è un atteggiamento di tensione, di lotta, di guerra continua.
Tutto è un pericolo, una fonte di preoccupazioni e bisogna restare in uno stato di perenne allerta.
Ma affidarsi è divenire alianti di leggerezza
guidati dal vento dello spirito e dai battiti di un cuore raggiante
negli splendenti orizzonti di un’immensa libertà!
( testo tratto da “Comincio da me” Pietro Lombardo )
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